13.9.06

un buon caffè

francesca oggi è andata a pranzo nel suo sushi bar preferito, il bento.
particolarmente affamata, si è attardata aggiungendo al piattino di sushi e maki, altri tre pezzi di sushi che, francamente, ha fatto fatica a finire.
sazia e abbioccata, paga ed esce fermandosi a fumare una sigaretta seduta sul suo motorino che, con la nuova candela, ha ripreso a vivere.
i biondi capelli al vento e i grandi occhiali da sole affascinano un ragazzo che chiacchierava con un amico proprio lì accanto, davanti ad un bar.
lui la guarda, le fa finire la sigaretta e si avvicina.
"ciao, posso offrirti un caffè?"
francesca lo guarda divertita.
detto fra noi, abbuffata com'era anelava il caffè che avrebbe preso in ufficio.
e si chiedeva se, per caso, non si sarebbe addormentata nell'attesa.
vederselo offrire così dal nulla è stato davvero un gran colpo.
"certo!" rispose.
si chiama lorenzo, le chiede cosa fa. "Vado allo ied" dice lei.
"davvero? io ha appena finito, ho fatto industrial design".
due chiacchiere, lui ora lavora per lo ied ma in quel momento deve proprio scappare.
le chiede quando inizia.
"allora ci vedremo!"
"sicuramente!"
la saluta e va via.

le coincidenze della vita.
una persona conosciuta per caso in una grande città come milano.
lavorano e studiano nello stesso posto.

12.9.06

* telefonate *

* telefonata cordiale *

F: "Ratiopharm Italia, buongiorno sono Francesca"
B: "Vorrei parlare con qualcuno del Customer Service"
F: "Mi potrebbe dire cos'ha bisogno di preciso per favore?"
B: "Eh, Alfonso o Claudia o..."
F: "Si, ok ma LEI cos'ha bisogno di preciso?"
B: "Eh! Più preciso di così! Le sto dicendo i nomi!!!"
F: " Si, ma quelli li so anch'io...ma non posso passarle qualcuno a caso!"
B: "Beh, ho bisogno per un ordine!!!"


* telefonata ilare *

F: "Ratiopharm Italia, buongiorno sono Francesca"
B: "Salve. Vorrei parlare con De Sario"
F: "Mi potrebbe dire il suo nome per favore?"
B: "Sono Sconosciuto."
F: "....."

8.9.06

:( → :)

ecco.
il mio bellissimo patatino adorato ieri ha deciso di lasciarmi a piedi.
per chi volesse ammirarlo è legato inerte all'angolo fra via vallazze e via ampère.
ieri sono tornata a casa un po' a piedi, un po' con un passaggio e un po' con la 61.
oggi sono venuta al lavoro in bici, 20 minuti.

poteva andarmi peggio, tipo se lavorassi in via cilea.

[chi non conosce milano, può cliccare qui.

io lavoro all'1, il motorino è al 2 e abito al 3.

considerando milano, poteva davvero andarmi peggio!!!]


uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!

oggi gli ho comprato la candela nuova, "l'ho" montata et voilà!

è rinato!!! (dopo tanti e tanti colpi di pedivella)

6.9.06

I'm not obsessed with shoes. Really.


Ho letto una delle frasi migliori della mia vita su un sito.


"Diamonds may have been a girl's best friend, but shoes are giving them a run for their money."



Il titolo del post è una mera menzogna.

Per chi mi conosce, non c'era bisogno di scriverlo.

In effetti, non ho dedicato un album fotografico alle mie scarpe.

No, non l'ho fatto.

Non troverete nulla cliccando sul link.
comunque sono solo una piccola parte delle mie bambine.......

5.9.06

racconti

come mai ho una macchina da rally?
era di mio fratello, lui correva. era bravissimo, ci metteva l'anima. correva ogni volta come se fosse l'ultima e, in effetti, non si poteva sapere quando mi avrebbe lasciato.
quattro anni fa ha scoperto di essere malato. viveva ogni momento intensamente. ogni volta che comprava qualcosa, lo faceva solo se avrei potuto usarlo anch'io. abbiamo vissuto ogni istante con serenità, ogni sera ci salutavamo come se fosse l'ultima.
un giorno di due anni fa, infatti, non si è svegliato.
non ho mai imparato il nome della sua malattia, non so perchè ma non mi rimane in testa. è una malattia che non ti lascia scampo, fa degenerare le cellule cerebrali.
sono felice di come sia morto, è stato stroncato da un ictus. gli sarebbero potute accadere cose davvero peggiori.
non ho rimpianti.
ogni giorno mi ripeteva che avrei dovuto usarla io la sua ibiza. non la venderò mai, farò di tutto per tenerla viva e quando non ci sarà più nulla da fare, la terrò in giardino.

4.9.06

♥ che bella giornata ♥

oggi sono felice.
per tanti motivi.

in questo momento, però, il tassello del puzzle che più influisce sul mio benessere è il fatto che io abbia pranzato.

un amico, mi ha fatto confessato che quando legge il mio blog gli viene un certo languorino.
in effetti, parlo spesso di cibo e, per la maggior parte, parlo di sushi.

perdonatemi se ripeto "in effetti", ma in effetti oggi ho pranzato col sushi.
sono andata al Bento House e con soli 10 euro mi sono notevolmente saziata e rallegrata col seguente piattino:


altri motivi che mi rendono felice sono, ad esempio:

  • l'essere innamorata
  • l'essere innamorata di un centauro

hihihihi.

2.9.06

1.9.06

la fam l'é brüta


la mia non è proprio una voglia, è un'esigenza.
il fatto è che ho una fame terribile.

per venire al lavoro, mi sveglio alle 12 e faccio colazione con nescafé e fette biscottate.
e ogni giorno arriva, puntuale come la morte, questo momento.
il momento in cui il mio stomaco mi ricorda insistentemente che non vede qualcosa dalla cena di ieri sera.

e brontola brontola brontola brontola brontola brontola brontola brontola.

al che, masochista come un kamikaze, mi lancio in google scrivendo le frasi più assurde.

ieri è toccato ad un semplice "ho fame" che mi ha fornito il seguente risultato:

www.foodelicious.it

e mi ha fatto venire a conoscenza del seguente fantastico libro:

"Io ho fame adesso - Come sopravvivere ad un frigorifero deserto"

corredato dalla seguente recensione:

"lo ho fame adesso! Ma non ho voglia di cucinare. Ho voglia di mangiare qualcosa di buono e saziante, ma in casa non ho nulla... Potrei scendere a comprare qualcosa, ma non ho proprio voglia di fare la spesa. Io ho fame adesso, ma in frigo c'è una vecchia crosta di formaggio e un barattolo di acciughe sott'olio (senza acciughe, solo l'olio)..." Anche per questi casi estremi il libro suggerisce mille soluzioni gustose e velocissime, senza tuttavia tralasciare i piatti più noti, i capisaldi della cucina italiana, ma in una nuova ed eterodossa proposta, che ignora gran parte delle ufficiali norme culinarie, e include piuttosto divagazioni, aneddoti, particolari, frutto dell'esperienza e della pratica quotidiana."


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Oggi invece, ho voglia di sushi e quindi google si è cuccato queste esatte parole.
ho trovato di che leggere, e di che morire su wikipedia.