28.8.06

Mariangela si è svegliata

Si risveglia dopo il parto in coma ed ora potrà riabbracciare la figlia.


E' la storia di una donna, di una piccola vita e di un uomo.
E' la straordinaria storia di un miracolo per il quale non ho potuto fare a meno di commuovermi.




di M. Giuffrida

CATANIA - Sorride e stringe tra le mani il telefonino con la foto della sua bambina. Pronuncia il nome della piccola con un soffio di voce, aspetta il momento in cui le appoggeranno quel fagottino rosa sul cuscino. Sofia Benedetta è nata venti giorni fa, quando la sua mamma, Mariangela Basile, che ha 21 anni, era già in coma da cinque settimane. Una emorragia cerebrale al settimo mese di gravidanza, la corsa in ospedale, un intervento chirurgico tempestivo quanto disperato, poi le settimane trascorse attaccata a macchine che ne hanno registrato il respiro, contato i battiti cardiaci, che l'hanno nutrita, mentre sorvegliavano la vita che le cresceva in grembo. "È un miracolo", ripeteva tra le lacrime papà Francesco dopo che i ginecologi avevano fatto nascere Sofia con un parto cesareo. "Ed ora aspetto il secondo: riportare a casa anche Mariangela". Tra medici che scuotevano la testa, sotto lo sguardo muto di rianimatori ed anestesisti, che sussurravano che le condizioni di Mariangela erano disperate e ripetevano che "in presenza di uno stato di coma così severo era impossibile formulare ipotesi e previsioni", Francesco Belgiorno, e sua suocera, Teresa Ruta, hanno gioito della nascita della bimba ed hanno continuato caparbi a sperare e a pregare. A dispetto della casistica che non vedeva un solo caso in Italia di donne sopravvissute dopo aver dato alla luce un bambino in stato di coma. Nel dipartimento d'emergenza del Garibaldi Francesco Belgiorno ha anche ricevuto la visita e l'abbraccio d'incoraggiamento di Giuseppe Strano, papà di Ilenia, la bimba nata come Sofia da una donna in coma. La madre, Antonella Caruso, alla quale è stato intitolato il reparto del Garibaldi, non ce l'ha fatta ed oggi la sua bimba vive col padre. Ma Francesco ha fatto finta di non sapere e non sentire ed ha continuato a passare le sue giornate nel piccolo box della rianimazione, accanto a Mariangela che "dormiva", raccontandole della nascita di Sofia, del momento in cui la bimba sarebbe tornata nella loro casa, nella stanzetta che Mariangela aveva già arredato e preparato.
Ora Mariangela è uscita dal coma ed ha aperto gli occhi. "Mariangela Basile - dice il primario della rianimazione Sergio Pintaudi - è ormai uscita dallo stato di coma di quinto-sesto grado nel quale si trovava e riesce a relazionarsi con il mondo esterno oltre a riconoscere tutti i componenti della propria famiglia. La paziente nonostante la presenza della cannula tracheostomica riesce anche ad articolare frasi di senso compiuto. Una mamma che partorisce in coma e che avrà la possibilità di riabbracciare la figlia è, in Italia, un evento eccezionale. Si tratta di una evoluzione insperata, per quanto ce la augurassimo tutti, considerato che in un primo momento le condizioni di Mariagela erano peggiorate. Ora dovremo decidere se effettuare un nuovo intervento al cervello per scongiurare l'eventualità di una nuova emorragia. Ma il più è fatto". Mariangela non sa ancora cosa le è accaduto. Crede che di aver avuto problemi durante il parto cesareo e di essere per questo in ospedale mentre continua a chiedere di poter vedere la sua piccola. Dal momento del suo risveglio i medici hanno preferito evitarle questa forte emozione. Ma il momento si avvicina. Sofia Benedetta, che fino ad oggi è stata in incubatrice nel reparto di Neonatologia del Garibaldi, ora pesa due chili e 200 grammi, e mercoledi potrà tornare a casa. Ma prima potrà forse incontrare per qualche attimo la sua mamma.